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Il vulcanesimo nell'ultimo milione di anni ha dato la definitiva, possente impronta al Lazio. Una serie di apparati vulcanici hanno squarciato in tempi diversi gli strati sedimentari, da nord a sud: il Volsino, il Cimino-Vicanico, il Sabatino, il Laziale.

Nella formazione del Vulcano Laziale, che ci interessa piu' da vicino, si sono individuate, per semplificare, quattro fasi principali.

La prima, che non ha lasciato in superficie tracce rilevanti, formo' un immenso cratere di circa 60 chilometri di diametro. All'interno di questo cratere una seconda fase eruttiva innalzo' un'altro cono di circa 10 chilometri di diametro: questa struttura vulcanica e' appunto la tuscolano-artemisia di cui resta tutta la parte settentrionale, orientale e gran parte della meridionale nella tipica forma a ferro di cavallo.


Un terzo periodo di attivita' meno intensa costruì un'altro cono concentrico al precedente: l'apparato montuoso delle Faete che aveva per cratere l'attuale spianata dei Campi d'Annibale.
 

Photo: ESA

Infine l'ultimo parossismo vulcanico non fu sufficientemente violento da ripercorrere il "camino" originario centrale ormai freddo, ma dette il via ad una serie di esplosioni laterali che smantellarono la bastionata occidentale e parte della meridionale della struttura tuscolana-artemisia riducendola alla forma attuale; si formarono vari crateri, in alcuni dei quali, raggruppati e fusi tra loro, nacquero i ridenti laghi albani.


Da: Guida storica ed archeologica alla citta' di tuscolo
Raimondo Del Nero
COOPSIT s.r.l. Frascati
luglio 1985 Velagrafica s.a.s. cecchina


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